KAHLIL GIBRAN

 

 

Preferirei essere il più misero

tra gli uomini

 e avere con me i miei sogni

e il desiderio di volerli soddisfare,

piuttosto che essere l'uomo

più grande della terra

e non avere né sogni né desideri.

 


        

             Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima,
               del mio cuore una dimora per la tua bellezza,
                  del mio petto un sepolcro per le tue pene.
              Ti amerò come le praterie amano la primavera,
            e vivrò in te la vita di un fiore sotto i raggi del sole.
                  Canterò il tuo nome come la valle canta

                               l'eco delle campane;
         ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia

                            ascolta la storia delle onde.

 

 

 

 

"Se l'altro ride di te,
potrai aver pietà di lui;
ma se sei tu a ridere di lui,
non potresti mai perdonarti.
Se l'altro ti ingiuria,
potresti dimenticare l'ingiuria;
ma se sei tu a ingiuriare lui,
starai a ricordartelo per sempre.
In verità

l'altro è il tuo io più sensibile,
trasferito in un altro corpo".

 

 

 Sappi dunque che dal gran silenzio ritornerò ...
Non dimenticare che a te verrò di nuovo ...
Un breve momento, un po' di riposo sul vento,
e un altra donna mi porterà in grembo.

 

                  Esiste qualcosa di più grande e più puro
                    rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
       Il silenzio illumina l'anima, sussurra ai cuori e li unisce.
                  Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
                 ci fa veleggiare nel firmamento dello spirito,
                 ci avvicina la cielo; ci fa sentire che il corpo
                         è nulla più che una prigione,
                     e questo mondo è un luogo d'esilio.


        Gli affetti del cuore sono come i rami del cedro;
  se l'albero perde un ramo robusto, soffre, ma non muore.
            Riversa tutta la vitalità Nel ramo accanto,
        perchè possa crescere e riempire il posto vuoto.

  C'è fra voi chi cerca
la compagnia delle persone loquaci
per timore della solitudine.
Il silenzio della solitudine
svela infatti ai loro occhi
la loro nuda essenza,
cosa dalla quale rifuggono.
E vi sono quelli che parlano,
e senza consapevolezza né preveggenza
rivelano una verità
che sono i primi a non capire.
E vi sono coloro che hanno
la verità dentro di sé,
ma non la esprimono a parole.

 E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore

e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui

e lo ricercate per la vostra pace.

Quando l'amico vi confida il suo pensiero,

non negategli la vostra approvazione,
né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace,

il vostro cuore non smetta

di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero,

ogni desiderio, ogni attesa

nasce in silenzio e
viene condiviso con inesprimibile gioia.
 

 

 

 Quando vi separate dall'amico

non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò

che in lui più amate,

come allo scalatore
la montagna è più chiara della pianura.

                 Lo spirito afflitto trova pace solo in unione

                               a uno spirito a lui simile.
I due convergono nell'affetto, come uno straniero si rallegra
             a vedere un altro straniero in una terra lontana.
               I cuori che si uniscono per mezzo del dolore
                non saranno separati dalla gloria della gioia.
L'amore lavato dalle lacrime rimane eternamente puro e bello.

I vostri figli non sono i vostri figli.

Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.

Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,

e benché stiano con voi non vi appartengono.

Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,

perché essi hanno i propri pensieri.

Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,

perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.

Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.

Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.

Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.

L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, 

e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.

Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;

perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo.

 

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